Le origini della città risalgono alla fine del X secolo: è infatti datato al 962 il primo documento in cui si riferisce l’esistenza di un borgo chiamato Caravaggio. Dei precedenti insediamenti non è tramandata informazione. È certo però che già nel 1182 Caravaggio poteva fregiarsi del titolo Comune, primo tra tutti i borghi della Gera d’Adda.
Proprio a questa area geografica, di cui Caravaggio è stato capoluogo economico e politico per molti secoli, è legata indissolubilmente la storia della città.
Zona di confine tra il Ducato di Milano e la Serenissima Repubblica di Venezia, la Gera d’Adda subisce nei secoli diverse dominazioni: prima Milano e Venezia, poi la Spagna, la Francia e l’Austria si contendono il territorio. Di questi governi si trovano tracce nell’arte e negli edifici cittadini: quello che oggi è Palazzo Gallavresi è stato Palazzo Comunale e pure Palazzo della Marchesa.
L’apparizione della Beata Vergine Maria il 26 maggio 1432 porta alla costruzione di uno dei più importanti santuari mariani del Nord Italia e alla diffusione del nome di Caravaggio in diverse nazioni del mondo, in Sud America, l’Africa e l’Australia, dove sono fiorite comunità religiose e luoghi di culto dedicati alla Madonna del Sacro Fonte.
Poco più di un secolo dopo, Lucia Aratori, madre di Michelangelo Merisi, intuendo il talento del figlio lo indirizza alla bottega milanese di Simone Peterzano e dona così al mondo intero il suo genio artistico. Il Caravaggio non ha lasciato in città sue opere ma ha contribuito a rendere celebre la sua nomea.
Nel settembre 1928 la città si dota dello stemma concesso con Regio Decreto e così descritto: “Inquartato, di rosso e d'argento, lo scudo è fregiato degli ornamenti di città.”
È tuttavia solo dal 1954 che Caravaggio può pregiarsi del titolo di “Città”, che le è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Caravaggio oggi rappresenta il settimo Comune della Provincia di Bergamo per popolazione e il decimo per superficie, su un totale di 243. Gran parte del territorio è rurale: il contesto urbanizzato si concentra attorno all’originale centro storico e lungo le principali arterie stradali.
Sono presenti due frazioni, Vidalengo e Masano, che si discostano dal nucleo del capoluogo.